10 ottobre 2008: La crisi bancaria offre anche delle opportunità

Le imprese di Borken guardano con un miscuglio di sensazioni allo sviluppo del mercato finanziario.

Borken. Banche in fallimento. Azioni che, nonostante i tentativi di salvataggio, precipitano rapidamente. Catene di montaggio ferme … Come si ripercuotono le turbolenze del mercato finanziario internazionale sulle imprese di Borken attive a livello mondiale?

„Per il momento non siamo colpiti direttamente“, afferma Heinz Nelissen, dirigente della Foseco GmbH. Quest’ultima produce tra l’altro materiali in ghisa per l’industria automobilistica. Dopo la pausa estiva la situazione ordini sarebbe „ripartita bene“, secondo Nelissen. Quando gli utenti, a causa dell’evoluzione dei mercati finanziari, smetteranno di acquistare nuove autovetture e l’industria automobilistica rallenterà la propria produzione, ci sarà di conseguenza meno domanda di materiali in ghisa. In parole semplici: gli ordini saranno bloccati. Quindi i dipendenti della Foseco di Borken non dovrebbero preoccuparsi dei loro posti di lavoro. Fra l’altro perchè l’impresa attualmente registra un „tasso di crescita a due cifre“ nel settore dell’energia eolica. Secondo Nelissen questi non pareggerebbero la recessione di ordini da parte dei produttori di veicoli commerciali e autoveicoli „ma la compenserebbero“. Complessivamente il direttore della Foseco spera che la politica riesca „velocemente a ridare fiducia all’utente“.

„Di fatto io sono veramente ottimista“, dice di sè Christoph Hadder, direttore e comproprietario dell’impresa siderurgica Nießing. Comunque per il momento egli segue le notizie giornaliere „con apprensione“. L’impresa Marbecker si è specializzata, come riferisce, nella produzione di ciminiere con silenziatori. Gli acquirenti sono grossisti di tutto il mondo. „Attualmente ne stiamo imbarcando una per Mosca“, riferisce Hadder. I clienti, in maggior parte, sono costruttori di grandi motori come la MAN o la Daimler. „Questi probabilmente, a causa della situazione economica, posticiperanno gli investimenti già pianificati“, teme Hadder. Quindi, poichè „siamo in fondo alla catena economica, la Nießing assaggerà la sferzata un „pochino più avanti” presume Hadder, il quale pronostica un termine di circa sei mesi.

Christoph Schwemmlein, direttore della Gebr. Klöcker di Weseke, impresa costruttrice di apparecchiature tessili, già da tempo aveva previsto questa evoluzione. Tuttavia nessuno voleva dare ascolto alle tendenze. „Da circa sei mesi si è notata una chiara reticenza delle grosse bance nel concedere crediti per il finanziamento di progetti di una certa importanza“, osservava Schwemmlein aggiungendo: „Noi eravamo preparati!“

Di più: Schwemmlein vede la crisi come un’opportunità. „I piccoli fornitori“, che soffocavano il mercato con i loro prezzi, ultimamente sembrano essere scomparsi dal mercato. Le possibilità di acquisizioni e buoni investimenti sembrano ottime. Comunque a livello nazionale la Klöcker „non ha alcun problema“ ed a breve avvierà i lavori di ampliamento della sede di Weseke. „Noi opereremo in maniera anticiclica“, sottolinea Schwemmlein. Gli impiegati non devono temere di perdere il proprio posto di lavoro. „Alla fine della crisi ne usciremo temprati.“

Anche Aloys Börger aveva osservato da qualche settimana che: „La pressione sui prezzi delle materie di prima necessità è diminuita.“ Il costruttore di pompe di Weseke però non aveva realizzato fino a che punto il calo incideva sui suoi ordini, finchè la crisi finanziaria non raggiunse la Germania – „proprio quando i suoi affari erano ripresi bene dopo la pausa estiva“. Comunque la situazione non sarebbe stata drammatica per l’impresa di Weseke, diceva. Da un lato questi cicli si sono sempre verificati, dall’altro gli affari nel settore dell’agricoltura attualmente vanno „sorprendentemente bene“ – e: „le pompe rappresentano un articolo di uso giornaliero e la loro richiesta è continua.“ I posti di lavoro quindi non sono mai minacciati.

Fonte: Borkener Zeitung / 10 Ottobre 2008